Le città e le campagne che ci circondano sono luoghi dove il verde della natura é una bella costante che decora e abbellisce le nostre vite. Quando ho scelto questo mestiere ho potuto aderire a questa filosofia interamente per scoprirne gli effetti benefici che la natura ha da offrire. Ma sono innumerevoli gli ambienti dove invece la flora sembra apparentemente scomparire; in questi ambienti piante e fiori devono lottare tenacemente per affermare il loro ruolo di esseri viventi! Parliamo di zone dove il sole picchia duro e l’acqua scarseggia. Esiste un’espressione che dice che “il deserto é un luogo arido...su questo non ci piove”. Ma appena l’acqua tocca il suolo il deserto fiorisce, decine di piante vedono la luce...e addirittura della verdura!
Durante un viaggio del deserto del Marocco un mio amico mi ha inviato alcune foto di piante molto interessanti che vale la pena raccontare un po’.
La palma : Camminando in alcune zone del deserto si incontrano grandi distese di palme, i palmeti appunto. Un palmeto di differenzia dalle oasi per l’assenza di acqua e la distribuzione delle piante. In queste zone troviamo le cosidette palme da datteri. Ne esistono diversi tipi : a frutto morbido, a frutto semimorbido, a frutto duro. La qualità più pregiata sono i datteri a frutto morbido, famosissimi i datteri Medjoul, mentre i nomadi Saharawi preferiscono quelli duri. Più leggeri e resistenti, possono essere trasportati facilmente nel deserto e rappresentano la risorsa principe di energia per gli abitanti del deserto insieme al latte di dromedario. La pianta può raggiungere i 10 metri di altezza e dalla linfa fermentata dell'albero si può anche ricavare il legmi, una bevanda alcolica. Venite con noi alla riscoperta dei tesori del Sahara
la Tamerice dall'arabo da non confondersi con il Tamarindo o “tamr hindī”, "dattero dell'India", é una pianta tipica del deserto Marocchino, e delle zone desertiche Sahariane del Sud del Marocco.
Nelle città viene usata principalmente come pianta decorativa, mentre per i beduini del deserto soprattutto per legna da ardere nelle lunghe notti invernali, ma anche come tradizione ancestrale, come compagnia di danze e cerimonie.
Nelle giornate di forte vento la Tamerice offre un riparo naturale efficacissimo. Nel deserto queti alberi che possono misurare fino a 30 metri di altezza sono progressivamente sommersi dalla sabbia al punto da scomparire del tutto. L’albero, una volta morto, fornisce legna in quantità per le tribù nomadi del deserto. Il suo profumo gradevole e le sue ceneri si adattano perfettamente alla cottura dell’ottimo “pain de sable” pane cotto sotto le ceneri del tamarindo e la sabbia incandescente.
Durante i nostri viaggi nel deserto i beduini preparano il pane fresco che cuociono poi sotto la sabbia. Quando
il numero dei viaggiatori lo permette e ne rimane del giorno prima, i nostri beduini, come Atman, riescono addirittura a friggerlo per preparare colazioni gustosissime nel bel
mezzo delle dune!
Il Tamarindo o “tamr hindī”, questo si chiamato anche "dattero dell'India", è un albero tropicale della famiglia delle Fabaceae, originario dell'Africa Orientale e diffuso in alcune parti del deserto. I frutti del tamarindo sono commestibili ed utilizzatissimi nella cucina medio-orientale. La polpa dei frutti acerbi è molto aspra ed è quindi adatta a piatti di portata, mentre i frutti maturi sono più dolci e possono essere usati per dessert, bevande o spuntini.
La zucchina del deserto : camminando tra le dune, oued e hamada possiamo spesso incontrare piante talmente particolari da non credere ai nostri occhi. Chi l’avrebbe mai detto che nel deserto nascono delle zucchine? O così sembrerebbero a prima vista. Ci troviamo di fronte ad una cucurbitacea (stessa famiglia di zucche, zucchine e cocomeri). I frutti non sono commestibili, ma vengono mangiati dai dromedari. Imbattersi in piante simili é una sorpresa. Anche per la loro dimensione. Si potrebbe dire delle piccole angurie. L'intreccio dei rami alle cui estremità nascono i frutti possono raggiungere i due metri di diametro. Il colore verde acceso sbiadisce con l'arrivo dei mesi caldi.
La rughetta del deserto : disseminate tra oued et hamada, assenti tra le dune, ci si puo’ imbattere camminando nel deserto (soprattutto nei mesi più “freddi” di dicembre e gennaio) in veri e propri prati di rughetta selvatica. Questa tipologia di rughetta é diversa da quella utilizzata in europa. Può essere asimilata ad una pianta grassa anche se nell’aspetto ricorda moltissimo quella dei nostri supermercati. Il coloro é verde scuro e le foglie ricche di acqua. Il gusto é molto forte, quasi piccante. Ottima da mangiare cruda e molto rinfrescante può essere uno snack nel deserto. La sera i beduini Saharawi ne usano abbondantemente per delle zuppe rigeneranti.
L'Agave, che ha un ruolo piuttosto importante nell'economia marocchina. Nel deserto assume un ruolo significativo, mostrando notevoli adattamenti botanici per sopravvivere in un ambiente arido. Appartenente alla famiglia delle Agavaceae, l'Agave presenta foglie carnose e rigide disposte a rosetta, adattate a immagazzinare acqua durante i periodi di siccità prolungata, come del resto ogni pianta grassa. La struttura delle sue foglie è ricca di fibre che contribuiscono alla resistenza della pianta contro le temperature estreme e le forti escursioni termiche del deserto marocchino ed alla produzione di un materiale tessile e particolare che riporto a continuazione.
Un aspetto notevole dell'Agave è la sua capacità di produrre la seta di agave, nota anche come sisal. Questa fibra dura e resistente è ottenuta dalle foglie della pianta attraverso un processo di lavorazione. La seta di agave è ampiamente utilizzata per la produzione di corde, tappeti, e altri manufatti tessili. La sua resistenza alle intemperie la rende ideale per applicazioni che richiedono robustezza, conferendo un valore aggiunto all'Agave non solo come elemento botanico ma anche come risorsa versatile per la comunità locale. La combinazione di adattamenti unici e utilizzo pratico fa dell'Agave una figura emblematica e vitale nell'ecosistema desertico del Marocco.
Lilia del deserto : Questi stupendi fiori del deserto sono numerosi nel Sahara del Marocco. Fanno parte della famiglia delle Agavaceae e sono da considerarsi quindi delle piante grasse. Le piante di questo gruppo sono prevalentemente perenni e parte di esse sono commestibili. I fiori possono essere portati in gruppi o singoli. Il colore dei petali può essere bianco, bruno, giallo, arancio, rosso, blu o viola. Alcune varianti presentano fiori con macchie di diverso colore. Alcune piante sono tossiche quindi i beduini non ne cosumano per la loro cucina. Qui le piccole foglie similiad una agavaceae tradizionale sono circolari e rasentano il suolo al centro alzandosi verso l'estremità.
Un'altro stupendo esempio di pianta grassa nel deserto é questa, presumibilmente, giovane Calotropis. Vive soprattutto nelle zone calde dell'Africa del nord.
I beduini non l'utilizzano in quanto non commestibile per gli esseri umani. Ha dei bei fiori violacei, che resistono alle freddi notti di gennaio.
Queste piante, insieme ad altre piante grasse, sempre più rare nel deserto che avanza, custodiscono gelosamente l'umidità raccolta durante le poche precipitazioni annuali.
I datteri Medjoul, conosciuti come "il re dei datteri", rappresentano un'esperienza gustativa sublime nel cuore del deserto. Questa varietà pregiata si distingue per la sua consistenza carnosa e il sapore dolce e caramellato, che li rende tra i datteri più ambiti al mondo. L'ultima volta che li comprai in Marocco spesi 15€ per un chilo, cifra abbastanza esorbitante tenendo conto che quelli che mangiano i beduini costano intorno ai 2€ al chilo. Originari del Marocco, i datteri Medjoul crescono in condizioni climatiche ottimali, beneficiando del calore arido e delle fertili oasi desertiche. La loro polpa morbida e succulenta è ricca di energia, fibre e sostanze nutritive, conferendo loro non solo un profilo gustativo eccezionale ma anche un valore nutrizionale significativo. I datteri Medjoul sono spesso considerati una prelibatezza durante il mese santo del Ramadan, ma la loro popolarità si estende ben oltre, adornando tavole in tutto il mondo con la loro dolcezza inconfondibile. Imbottiti di mandorle, ricoperti di cioccolato o gustati nella loro forma più naturale, i datteri Medjoul offrono un'esperienza culinaria che celebra la ricchezza del Marocco e la generosità del deserto.
Poco conosciute tutte queste eccezionali perle della flora del deserto variano durante l'anno. Per gli appassionati del deserto e della fotografia rappresentano una vera e propria attrazione. Ti invitiamo a scoprire questo bellissimo mondo poco conosciuto con noi e le nostre guide Saharawi. Nel nostro sito troverai altre risorse utili per preparare il tuo viaggio in Marocco in tutta serenità. Buona navigazione.
Ringraziamo Pino e il vivaio Crescenzo di Torvaianica per la gentile collaborazione nella redazione di quest'articolo.